Noi2. L’arte che diventa gioiello

Natura e design si fondono per dar vita ad una collezioni di gioielli che ricorda le cortecce degli alberi. Volumi importanti e rifiniture dettagliate per la nuova collezione firmata Noi2, per uno stile che cattura l'attenzione e si fonde con la pelle stessa.

Un riscoperto amore per gli accessori e per i gioielli, da sempre il tallone d’Achille di molte donne che amano mescolare la propria pelle a oro, argento, pietre e diamanti.

E tra le infinite proposte  più classiche e tradizionali, non potevamo non notare,  in un momento in cui il design decide di riscoprire le forme più naturali della terra, la nuova collezione del marchio emergente Noi2, Irregular.

Una vasta scelta tra orecchini, anelli e bracciali che ricordano le cortecce nelle forme e nei colori, che giocano sulle nuances più calde della terra. Forme appunto irregolari, che nascono dalla manualità e creatività di due giovani ragazze, Carlotta Scarinci e Flaminia Barosini, ex studentesse dell’Istituto Europeo di Design di Roma, che catapultate in questo competitivo settore appena da un anno, hanno già realizzato una collezione completa e d’impatto.

Linee grandi e morbide su materiali come bronzo, rame e argento interamente lavorati a mano e ossidati, pezzi unici che spiccano per la loro particolarità e originalità, dimostrando come da un semplice ed iniziale pezzo di cera, si possa dar vita a qualcosa di unico e rifinito.

Indossandoli sembra quasi di diventare un tutt’uno con la materia, come se siano i gioielli stessi ad inglobare la nostra pelle, impreziosendola con forme importanti ma morbide.  Questa si chiama arte! E dopo già tre esposizioni, tra cui quella presso Antichità Sturni e presso il Goa in via G. Libetta 13, attendiamo impazienti la prossima collezione di Noi2.


Com’è nata la vostra collaborazione e successivamente il marchio Noi2?

Di base c’è una grande amicizia e conoscenza che ci lega fin dai tempi delle elementari.

Fin da allora, i nostri corsi di studio si sono intrecciati fino a farci trovare nuovamente insieme nel conseguimento del diploma in design del gioiello all’Istituto Europeo di Design (IED) a Roma.

Una volta terminati gli studi, nel giugno del 2010, abbiamo pensato a una stretta collaborazione e a ottobre abbiamo creato il nostro piccolo laboratorio orafo, iniziando cosi a creare la nostra prima collezione, Irregular.

In realtà è divertente pensare a come sia nato il nostro marchio, ovvero in modo molto casuale, ma credo che agli inizi accada proprio così,una giornata di brainstorming e dopo una serie di nomi ecco spuntare quello che più ci identificava, Noidue.


A cosa vi siete ispirate per questa prima collezione?

Il nostro tema “Irregular”, identifica fortemente la collezione e quindi tutto ciò che è irregolare, e cosa più della natura stessa poteva fungere da fonte d’ispirazione.

La cosa che ci caratterizza di più è la vitalità del metallo, il fatto di poterlo sentire una volta indossato, di riuscire ad avere un’esperienza dal punto di vista tattile, e questo grazie soprattutto al tipo di lavorazione che ci contraddistingue.


Che tipo di materiali avete utilizzato?

Per questa prima collezione i metalli che abbiamo preso in considerazione sono l’argento, il bronzo e l’ottone.

Su ordinazione c’è anche la possibilità di utilizzare l’oro.


Qual è il vostro punto di forza rispetto alle collezioni di gioielli che si vedono ultimamente? Ma soprattutto a che tipo di clientela vi rivolgete?

Il nostro punto di forza è sicuramente l’unicità dei gioielli, che si presentano con forme insolite, sempre diverse e di volumi importanti.

E’ come se fossero delle piccole sculture, e in quanto tali, una volta indossate riescono a fare la differenza grazie ai loro dettagli, anche se non vengono utilizzati materiali preziosi.

La clientela cui ci rivolgiamo è molto vasta in quanto sono oggetti che possono colpire ogni fascia d’età, sta di fatto certamente che essendo gioielli prevalentemente vistosi e particolari, ci riferiamo in particolar modo ad un target open mind piuttosto che classico.

Ci sentiamo più vicine a tutte quelle donne che non seguono la moda in maniera acritica e omologata, ma che cercano in un gioiello forme uniche e stravaganti.


Ci sono dei pezzi cui siete particolarmente legate o che meglio esprimono la vostra creatività?

Sicuramente sì.

Ovviamente essendo in due, ognuna di noi si è legata maggiormente, o comunque ha dedicato più tempo, a qualche pezzo in particolare.

Per quanto riguarda Flaminia, è più in sintonia con gli anelli,soprattutto con quelli che si indossano su due dita (pseudo tirapugni) e con l’unico anello con una pietra.

Mentre per quanto riguarda Carlotta, ha una dedizione più imponente per i bracciali, molto grandi e lavorati.


Non è sicuramente facile all’inizio dare vita a una collezione partendo da zero, per di più se molto ampia e variegata come la vostra. Vi siete appoggiate a qualcuno o avete fatto tutto da sole?

Siamo fiere di poter dire che abbiamo fatto tutto da sole, eccetto qualche occasione in cui ci siamo affidate alle mani di un amico, nonché eccellente orafo, (Roberto Guidarelli) per quanto riguardava dei piccoli lavori di rifinitura e delle dritte sul campo.

Le nostre realizzazioni sono il frutto della nostra fantasia e della nostra manualità.

La prima fase è forse quella più importante, perché è quella di ricerca sulla quale poi sarà improntata tutta la collezione.

Successivamente, si passa alla realizzazione dei pezzi in cera, che poi verranno fusi nel metallo desiderato.

Una volta usciti dalla fusione il metallo è ancora grezzo, da quel momento ci occupiamo delle lavorazioni di superficie degli oggetti e dell’ossidazione attraverso un acido, fino poi arrivare alla finitura.



Avete già qualche idea per la prossima collezione?

Per scaramanzia preferiamo non parlarne.


Rimanendo in tema di prospettive future, quali sono i vostri obiettivi e dove vi piacerebbe arrivasse il marchio Noi2 tra qualche anno?

Per ora non ci sono ancora progetti a lungo termine perché preferiamo non montarci la testa, però per iniziare abbiamo deciso di vendere i nostri gioielli tramite alcuni negozi da noi selezionati a Roma.

Sicuramente però, ci piacerebbe raggiungere anche un mercato estero.


Nel mondo dei gioielli possiamo sicuramente distinguere due concezioni estetiche ben differenti, una più tradizionalistica e classica e una più all’avanguardia che gioca su forme e motivi più attuali e perché no, anche divertenti e innovativi.  A quale delle due correnti vi sentite più vicine?

Certamente alla seconda, che ci identifica totalmente poiché ci collochiamo in una nicchia della gioielleria non tradizionale ma d’artista.


Non è facile emergere in questo campo dove le idee sono tante e la concorrenza è agguerrita. Cosa ne pensate di questo sistema? Credete che ci siano reali possibilità per designer emergenti come voi?

La domanda stessa contiene già la risposta, è difficile e c’è tanta concorrenza.

Poi dobbiamo ammettere che il mondo della creatività è abbastanza particolare, spesso è capitato che artisti non siano stati apprezzati in vita ma solo dopo la loro scomparsa, o che altri non siano mai riusciti a emergere.

Però, per realizzare un sogno, oltre alle capacità che ovviamente sono fondamentali, bisogna avere tanta costanza, determinazione e sicuramente anche un bel pò di fortuna.



n2oi@hotmail.it