Il termine “sciamano” significa stregone o viaggiatore. Nella lingua Pali, viene indicato con questo nome, colui che è in grado di guarire il corpo e lo spirito per mezzo dei suoi poteri di comunicazione e le forze della Natura.
I maestri sciamani in realtà, hanno molto in comune con alcuni designer dei nostri giorni: riescono a “viaggiare” nella realtà ordinaria, e cercare risposte per se stessi e per gli altri direttamente dalle entità che incontrano sul loro cammino. Ma ci sono due facce della stessa medaglia: da un lato c’è chi della natura ne ha fatto un leitmotiv, ormai entrato a far parte del DNA e dell’identità stilistica della maison; d’altra parte, c’è chi, crescendo e sviluppando una carriera e collezionando successi, è considerato un maestro, uno “sciamano della moda”.
Per questa primavera-estate 2011 i due aspetti, apparentemente lontani, si incontrano e si fondono, mettendo in scena uno spettacolo poliedrico e ricco di suggestioni. Da Missoni a Etro, passando per Prada, sino ad arrivare a Rodarte. Ognuna in modo diverso, tutte le collezioni si rivelano vibranti, colorate e fitte di geometrie; collezionano le esperienze di un viaggio e si vestono di ciò che raccolgono intorno il mondo. Uno spirito cosmopolita, libero, alla scoperta di luoghi lontani, incontaminati.
Rodarte è specchio di una natura intatta alle pendici di un montagna, unendo ciò che c’è di più selvaggio a ricordi d’ infanzia. Sovrapposizioni e colori tenui, le modelle si vestono di stampe a quadro e forme a clessidra composte da sovrapposizioni di gonne a petali, pantaloni sopra la caviglia, giacchine e corpetti di colori e forme diverse; tutto fa sfondo al tepore dei colori che oscillano tra blu cobalto, beige, ocra, marrone, verde muchio, azzurro e bronzo.
Più energica e vibrante è la collezione di Missoni, griffe consacrata per lo spirito multietnico e vagabondo, in continua ricerca. Voluminose le forme come anche gli effetti bidimensionali delle geometriche righe viola e arancio, blu, bianche e nere.
La parola “Etno”, prende vita in Etro. Influenze indiane, tra frange e pelli, si incrociano a tessuti che ricordano gli abiti indossati dalla messicana Frida Kalho. Di ispirazione nipponica, almeno nella forma che compone un origami, sono i foulard, componente impeccabile che accompagna tutta la collezione.
Calcolatrice, intellettuale ed al contempo ironica è Prada. Blocchi di colore arancio, blu, verde smeraldo, giallo, rosso, “so nineties”rivelano un chiaro riferimento al Sudamerica esplicito nei sombreri, un po’ meno nelle stampe optical e dalle vedute barocche.
Insomma, se nel loro “viaggio” spirituale, gli sciamani sono a stretto contatto con entità, divinità e animali totem o animali guida che li aiutano a ritornare nella realtà ordinaria o terrena, ricchi di nuovo sapere, anche noi come loro grazie a questi maestri dello stile siamo proiettati in una dimensione universale che divulga risposte alle più semplici domande che ogni giorno ci poniamo.
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