Ormai è diventata normalità: i valori si capovolgono e i significati si perdono. Non bastano le lotte contro una sempre più impellente omologazione della donna. Non bastano le continue normative contro le passerelle che non sempre, ma la maggior parte delle volte sono teatro di assurdità, e finiscono per passare come dictat assoluti.
Tutto diventa caotico, persino le parole perdono il loro significato. La moda diventa una maschera che viene indossata dalla donna in fondo insicura e timorosa di mostrarsi realmente matura e consapevole dei propri difetti. E della donna cosa rimane se non un manichino vuoto e un concentrato di fragilità da nascondere? Sembra di vivere in un mondo fatto di modelle che si fingono Kate Moss. Sembra di vivere in un mondo in cui rischiare fa paura.
A confermarlo è la fotografa milanese Angela Lo Priore. Laureata in lettere con tesi sul cinema, è diplomata in fotografia all’Istituto Europeo di Design. Angela oggi vive e lavora tra Roma, e Cetinje in Montenegro. Dopo aver fotografato per lungo tempo le celebrities, ha deciso di gettarsi a capofitto in un progetto fatto non per criticare, ma al contrario, far riflettere. Fu, infatti, in uno dei suoi viaggi nella penisola Balcanica che si ritrovò per caso in una ex fabbrica post conflitto, e fu proprio qui che nacque l’idea di una bellezza fatta a catena di montaggio; modelle che assomigliano a stampelle e donne di plastica, questo è ‘Manichini Mannequins’, la recente mostra presentata dalla stessa fotografa.
Angela crede in una visione di una donna fatta di una sensualità senza limiti, e che la smetta di giustificarsi. Non c’è perciò messaggio più diretto o consiglio più sentito. Donne spogliatevi e mettete a nudo la vostra verità.