Elena Rapa e un immaginario surreale

Elena Rapa, una sorprendente illustratrice ci espone il suo immaginario e la realizzazione dei suoi disegni. Avvicinamento al fumetto e a personaggi surreali; ogni lavoro è un’immersione in un mondo fantastico. Ecco l’evoluzione  professionale  della nostra artista.


1. Puoi presentarti, descrivere il tuo percorso?

Nell’arco della mia adolescenza grazie alla casualità di aver fatto certe scuole, come l’accademia, ho incontrato molte persone che mi hanno stimolato ad affrontare il mondo dell’arte visiva come fumetto, illustrazione, grafica, pittura. Il mio percorso è stato influenzato dalla fortuna di avere conosciuto molte persone interessanti, a partire da Macerata, dove ho iniziato la mia formazione accademica, fino a Roma. Passando anche da Bologna dove vinsi una borsa di studio di progettista grafico. Credo che sia soprattutto attraverso i rapporti umani che si è creato l’orientamento del mio lavoro.  Cerco di creare linguaggi autonomi, a Roma e a Bologna negli anni 2000 v’era una tendenza, che ora sta rinascendo, legata al fumetto e mi sono avvicinata a quello tramite il linguaggio dell’illustrazione. Nel caso in cui fossi rimasta  a Macerata probabilmente, questo non sarebbe successo. Lego sempre il binomio percorso formativo e quello umano,  le scuole statali in Italia, soprattutto legate all’arte, non danno tanto. Sono le persone che danno molto. Ho fatto il pedagogico quindi sarei maestra. Avendo fatto il Cobaslid sarei abilitata nell’insegnamento di storia dell’arte e disegno geometrico. Purtroppo con le nuove riforme avere una cattedra è impossibile. Personalmente il percorso didattico sarebbe stato complementare a quello artistico perchè facendo arte non relazionale, parlando dei miei sentimenti piuttosto che della società, mi è venuta a mancare la capacità di andare verso l’esterno e insegnare mi avrebbe veramente completato. Sfortunatamente la scuola non dà la possibilità alle nuove generazioni di lavorare. Ho la fortuna di vivere con la pittura e mi ritengo una privilegiata.


2. Com’è nata la tua passione per il disegno, e soprattutto per questi personaggi fantastici?

E’ un semplice fatto di corsia di favore, personalmente penso che il disegno sia alla base di tutta l’arte visiva, andando per codici dalla pittura a quelli dell’architettura. La mia ricerca è  quindi molto classica: mano, matita, colore. I personaggi che popolano i miei quadri partono e tornano dal mondo della realtà quotidiana, nelle tele c’è la libertà di essere ciò che io voglio, che siano e farli muovere e poi ritornano ad essere i miei vicini di casa, le persone a cui voglio bene o che odio….semplicemente guardo dal mio balcone e parto per la tangente.


3. Ogni disegno cela un racconto ben particolare e intrigante, puoi spiegarci quale sono le tue fonti d’ispirazione?

Il quotidiano da una parte, soprattutto  il mondo ragionato per micro-cosmi. Poi i punti di riferimento culturali come i libri, i film, la  musica: James Elroy, Charles Burnes, Braian The Brain di Miguel Angel Martin, Un posto al sole, tutto David Linch, Bergman e Fassbinder, Cronaca Vera, American Beauty, American History X, Fai la Cosa Giusta, Tuxedomoon, Lydia Lunch, Nick Cave and the Bad Seeds.


4. Come definiresti il tuo genere?

Il mio genere … c’è il surreale e non il Surrealismo, e tutta  la pittura classica di questo genere, la temporalità dei libri di illustrazione e la cromia dei cartoon.. non mi piacciono “pecette” come pop-surrealismo o underground, penso che  ogni periodo ha una connotazione a se, questi riferimenti  potrebbero definire il mio stile, ma sono tanti…..quindi più che una definizione chiederei all’osservatore cosa apprezza e cosa lo disgusta.


5. Vivi e lavori oramai a Milano da tanti anni, andresti all’estero per nuove sperimentazioni?

Non vivo più a Milano perchè non mi ci trovavo troppo come città, preferisco gli spazi più piccoli e domestici, sono tornata a vivere a Lucrezia un paese vicino a Pesaro, assolutamente  orribile dal punto di vista architettonico o meglio degli abusi  edili sul paesaggio ma ancora profumato e tranquillo come tutti i paesini di queste zone. A Milano ci torno spesso per lavoro e per gli amici, desidererei tanto andare all’estero ma finche il  teletrasporto sarà mezzo elitario non so quanto riuscirò a muovermi, sono ottusamente spaventata dall’aereo, dai disastri incombenti e mi muovo solo  nel recinto geografico che mi sono involontariamente preposta,  tra le Alpi ed Il Mare Mediterraneo. Magari se mi capitasse delle proposte lavorative, potrei provare ad avere più energia per affrontare il volo…


6. Hai realizzato copertine per un gruppo musicale, com’è nata questa collaborazione?

Tutte le collaborazioni sono nate da rapporti di amicizia che sono poi confluiti in cooperazioni, come con i Neo e l’ambito Fromscratch prima e Megasound dopo. Si è creata una sinergia forte umanamente molto bella perchè sincera.

Ho curato allo stesso modo  con dedizione e piacere, vari progetti grafici di cover  collaborando con simpatici musicisti e bravi ragazzi come Miranda, Udus, Farina-Zeregan-Pupillo tutti sotto FromScratch inoltre con Christian Rainer, Psikofagaist,  DavidStarr e  KiddyCar.


7. Tra tutti i tuoi lavori, a quale opera ti senti più legata e perché?

Adesso non è proprio un mio lavoro bensì un  progetto che porto avanti con Laura Giardino e Adriano Pasquale chiamato Graffa. Graffa è una piccola fanzine monografica e interattiva che si accompagna sempre ad una mostra presso Piscina Comunale di Milano. Il concept di Piscina Comunale è quello che io stessa sostengo, serietà e correttezza, collaborazione, fantasia e vino. E’ un onore lavorare assieme ai miei amici Laura ed Adriano e collaborare con illustratori che ammiro quali Dast, Zattera, Nicoz, Giacon, Pace, e tutti coloro che ci aiutano a realizzare Graffa. cfr.: http://graffa.blogspot.com/


8. Quali consigli consegneresti ad un giovane disegnatore che volesse intraprendere questo lavoro?

Studiare senza pregiudizi tutto ciò che può capitarti casualmente tra le mani, la selezione personale avviene più tardi in modo spontaneo, e più tardi arriva più si è liberi. E soprattutto disegnare il più possibile.


9. Quali sono i tuoi progetti in corso?

Graffa e i Festival estivi… e poi mostre, prossimamente sarò  a Milano presso Galleria Colombo per una collettiva Forward_Rewind  e il mese dopo sempre li  in  un progetto chiamato Little Circus , un piccolo spazio dove artisti non della Galleria hanno la possibilità di presentarsi a un certo tipo di pubblico.