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Art Tech #8/11

Hatsune Miku: Tecnologia e femminilità

Atsune Miku è una popstar giapponese che non esiste: le sue canzoni sono create grazie ad una tecnologia avanzata. Nemmeno la sua immagine è reale: è infatti un ologramma di un personaggio di un fumetto ad esibirsi sul palco, creando ovazioni da parte di migliaia di fans giapponesi che la idolatrano come se fosse una persona in carne ed ossa.

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Art Tech #8/11

Kernel festival. La piattaforma delle arti contemporanee

Musica, architettura, visual e molto altro durante il Kernel Festival di Desio. Una vera e propria piattaforma in cui raggruppare e diffondere le diverse realtà artistiche di giovani talenti e professionisti affermati. Tre giornate interamente dedicate all’arte, qualunque essa sia, ed ai suoi protagonisti, dimostrando come grazie alla tecnologia, sia oggi possibile dar vita ad una vera e propria fusione artistica.

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The Un-Visible Man

Liu Bolin è un artista cinese, nato a Shandong nel 1973. Il lavoro che lo ha reso famoso nel mondo, Hiding the city, è ora esposto alla Eli Klein Fine Art di New York. Si tratta di fotografie – autoritratti nello specifico – molto particolari, all’interno delle quali Liu si mimetizza. Si posiziona nel punto specifico dell’inquadratura per poi farsi dipingere e fotografare secondo le forme e i colori dell’ambiente fino a ‘scomparirci’ dentro.

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Dress Tende. Oltre l’aspetto c’è di più

Dress tende, il progetto a cavallo tra l’arte e la moda delle due artiste Robin Lasser e Adrienne Pao, vede protagonista una femminilità che, con ironia, gioca con il suo aspetto, mimetizzando il suo corpo nella natura e in texture animali, che ne camuffano le forme ma non la sua sensualità.

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Architettura parassita

“L’architettura deve rispettare il luogo, integrarsi con esso, ascoltare cioè il suo genius loci”- Christian Norberg-Schulz. L’architetto, teorico e critico norvegese, che più volte nei suoi

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Sartorialità Camouflage

Una dimensione piena di riferimenti per questo autunno-inverno 2011/2012. Morbide e voluminose pellicce in volpe, chinchilla dai tagli orizzontali, in diagonale e irregolari, alle nuance di colore più svariate. Quest’anno, vedremo come sbilanciando le proporzioni ci si può trovare in un perfetto equilibrio, e sarà proprio quel “troppo” a fare la differenza. Immancabili anche le caleidoscopiche stampe con rimandi al mondo floreale e animale.

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Chi più ne ha più ne metta!

Nuova stagione, nuova tendenza. Quest’autunno inverno si prospetta eccentrico e pomposo, un desiderio rinnovato di osare negli accostamenti e nelle sovrapposizioni, abbandonando un concetto di minimal che forse non basta più a soddisfare la creatività dei designer.

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Addio revival. In Sud America la moda diventa mix&shake

Condivisione e miscela di culture ed emozioni, questi i punti cardine dell’accademia sud americana Semillero Uba, che con i suoi giovani talenti punta ad una visione innovativa della moda, dove il revival è considerato solo un lontano ricordo, e l’innovazione l’unica strada percorribile.
Grande è l’esempio di Magalí Belingüeres e Marcelo Giacobbe, e della loro capacità di mescolarsi con realtà a loro apparentemente lontane, trovandone una connessione e perdendosi in loro come in un camouflage.


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Some people hide behind camouflage

Nella storia della musica la parola “Camouflage” è stata usata almeno una decina di volte, come titolo di canzoni, come nome di artista (band tedesca, genere synth-pop) o addirittura come Title Track di un album di Rod Stewart del 1984. Storicamente quasi ogni sottogenere musicale è stato saccheggiato dalla moda, in alcuni casi in maniera costruttiva e preservandone il messaggio iniziale, in altri stravolgendolo completamente.
Volendo rimanere nell’ambito del “contemporaneo” potremmo affermare che la musica elettronica è la musica che più si avvicina al concetto di “camouflage”.

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Moda e arte come opposti inscindibili

“La moda veste l’uomo, mentre l’arte mette a nudo la sua anima” Achille Bonito Oliva. E’ così che il critico racconta la sua visione di

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