Guardandoci indietro, notiamo come l’evoluzione della terra non ha mai smesso di sorprenderci, cosi come il repentino susseguirsi delle nuove abitudini e usanze che oggi sono entrate a far parte della nostra quotidianità.
Lo stesso cambiamento dell’ambiente ha portato noi piccoli ospiti di un vasto pianeta ad adattarci e saper sfruttare ogni singola molecola che ci circonda, portandoci cosi ad un evoluzione che con il tempo rischia di diventare una pericolosa macchina autodistruttiva.
È paradossale pensare a quelle donne che per vestirsi squamavano le pelli degli animali con una semplice pietra, quando oggi ricopriamo i nostri corpi con un insieme di agenti chimici, mescolati in un cocktail che chiamiamo “moda”.
E anche l’elemento più conteso del mondo, il petrolio, colui che è li immobile e torbido mentre interi paesi se lo contendono, e che ha permesso la creazione dei materiali più tecnologici, sta per alzare bandiera bianca, con il conseguente passaggio di grado di un materiale cosi ibrido e allo stesso tempo prezioso come la plastica, che presto varcherà la porta per entrare nell’esclusivo olimpo dei beni di lusso.
Tuttavia il mondo della moda non si lascia intimorire da questo, e già sorride divertito di fronte questa nuova sfida che vede protagonista un materiale così tanto utilizzato, ma fin’ora non esaltato di certo per le sue qualità estetiche.
Presa, studiata e reinventata, la plastica rappresenta oggi il diamante grezzo di designer e artisti, che come fosse antica e primordiale creta, la manipolano dando vita ad una nuova concezione futuristica di moda, propensa a lasciare un pianeta ormai esausto dai vari soprusi, e pronta ad imbarcarsi nello spazio, e di certo non senza una veste adeguata.||
E se da una parte le nuove mete proposte dai tour operetor, sono costosissimi viaggi nello spazio (il prossimo previsto nel novembre 2013 per tutti quei turisti disposti a pagare cifre esorbitanti per 10 giorni sulla luna), e dall’altra c’è la plastica, fino a questo momento sinonimo di economicità che sta diventando preziosa come un raro diamante, ci si chiede quale direzione prenderà la moda e come continuerà a soddisfare le esigenze e i capricci dei tenaci fashion victim.
Ci stiamo forse trasformando? Stiamo forse dicendo addio alle radici della nostra terra per esplorare nuovi immaginari che puntano dritti verso il cielo? Forse si.
Siamo giunti ad un nuovo traguardo dell’evoluzione estetica, e di fronte a questi fatti, furbi o rassegnati al lento deperimento delle risorse della terra, siamo altrettanto saccenti ed egocentrici da considerare l’evoluzione del cervello umano quasi più furba e veloce di quella della terra. Una battaglia aperta tra chi prende ed esaurisce le risorse, e chi queste le offre da una vita su un piatto d’argento, ma che ora tuttavia sta lentamente spegnendosi esausta.
Ma la visione del futuro rimane positiva per noi intramontabili sognatori, e se preferiremo abbracciare nuovi stili, propri di galassie lontane e indossare costosissima e pregiata plastica plasmata secondo le menti dei designers più all’avanguardia, vorrà dire che la creatività dell’uomo non trova limiti neanche di fronte i confini terrestri.