Loud colors: fantasie sgargianti e accostamenti azzardati

“Credo che le persone abbiamo bisogno di cose reali, che rispecchino la società in cui viviamo oggi e che abbiano valore nel tempo!”. Determinata la risposta di Ennio Capasa, stilista di Costume National, che sembra essere uno dei pochi a non andare a braccetto con una nuova tendenza: loud colors. Parliamo dei colori al neon, quelli sgargianti degli anni ’90, proposti praticamente in tutte le collezioni uomo Spring Summer 2011 di Parigi e Milano.

Impossibile non citare perciò Raf Simmons, che per il marchio tedesco Jil Sander, si concentra sulla sperimentazione tra colore e natura. In anteprima al Pitti Immagine Uomo 78, nei meravigliosi giardini di Villa Gamberaia a Firenze, si aggirano come persi in un labirinto, modelli in mise multicolor. Arancio, fucsia, turchese e giallo fluo, illuminano la serata fiorentina e la geometricità rigata dei pull, di rilevante ispirazione mondriana, spezza la rotondità e la perfezione delle siepi, mettendo in scena uno spettacolo dall’armonia al limite dell’inverosimile.

Accostamenti dissacranti lasciati a casa dalla maison Prada che sfila a Milano in tutte le tonalità del blu; dal turchese al ceruleo, dal navy al jeans. Le interruzioni cromatiche sono permesse solo agli accessori in tinta con l’abbottonatura delle camicie: occhiali dalle lenti specchiate fluorescenti, appoggiate sull’austero colletto delle camicie dalle rifiniture arancioni e gialle.

Look dall’impatto molto meno entusiasmante, ma comunque costruiti su tutte le tonalità del colore, sono quelli presentati da Issey Miyake. La ricchezza dei contrasti è intramontabile per il marchio nipponico che punta sugli accostamenti di fantasie azzardate sia nel colore che nella forma; ragazzi vestiti dalla testa ai piedi in arancione, rosso o blu, e fantasie con pesci, quadri e cerchi.

Insomma, per la prossima estate, voi cosa scegliete?