La parola matematica designa la disciplina che studia problemi concernenti quantità, estensioni e figure spaziali, movimenti di corpi e tutte le strutture che permettono di trattare questi aspetti in modo generale.
Nella moda contemporanea, l’incarnazione dei valori matematici è rappresentata dalla Maison Martin Margiela, con dei valori aggiunti: fantasia e estro.
Le linee dritte, pulite e rigorose tagliano il corpo formando geometrie perfettamente squadrate, estremizzate da forme che giocano sulle proporzioni; le ingigantiscono, le plastificano e le deformano. Un’aura magica, che non percepisce la fantasia in modo bucolico, colorato e ricco di sovrastrutture, ma al contrario minimalizza, deforma e scrive una favola cupa e oscura.
Si tratta della collezione primavera estate 2011 che sorprende sia nei colori, tenui ma definiti, che oscillano tra nero, carne, ghiaccio, grigio e mirtillo, sia nelle forme esagerate, ultra-squadrate e fondate sui contrasti. A gonne e pantaloni raso terra dalla vita abnorme, che riesce a star su perfettamente, grazie ad una struttura pubblicamente svelata, si alternano camicie e giacche, trasformate in cortissimi mini abiti.
Il trucco viene reso noto: è lampante, evidente e tangibile. L’ incantesimo che intrappola il corpo delle esili modelle, è cristallino ma non appariscente, esplicito e mai banale, estremamente leggero e diretto. Sembra come se calcassero la passerella con indosso i cartamodelli degli abiti incompiuti; niente forme, solo linee tagliate al rasoio. Non si tratta di decorazioni o abbellimenti, ma di impalcature, armature e sostegni.
Uno spettacolo evidentemente paranormale, ma si risolve in questo la forte componente magica della Maison Martin Margiela; nella capacità di stupire ma allo stesso tempo spaventare, di trascinarci in un inquietudine assolutamente contemporanea, che fa riflettere e destabilizza.