Ha origini molto antiche, millenarie, ma continua a persistere. La superstizione nasce nella parte del cervello più irrazionale, quella che si oppone alla scienza. Tutti, almeno una volta, hanno compiuto gesti scaramantici. I più, di nascosto, negando apertamente di avere credenze che sconfinano dal comune buon senso. Ma, come ben si sa, l’uomo non è solo testa, ma anche cuore. E nel cuore risiedono la paura, la speranza ed il sesto senso. Durante momenti particolarmente critici o prove dall’esito incerto, dai tempi dei tempi, ci si è muniti di piccoli oggetti per attirare la buona sorte. Si tratta di pietre, gemme, monete o pendenti, a cui sono attribuiti poteri misteriosi ma benefici. I talismani sono la nostra ancora di salvezza, ci trasmettono tranquillità perché ci hanno portato fortuna in passato e non importa se sia stata una coincidenza. Tenerli in tasca ci trasmette l’illusione che sicuramente tutto andrà come desideriamo. Questa sensazione di benessere che ci procurano ha fatto si che nascesse in noi il desiderio di fonderci con questi potenti oggetti, fino ad indossarli. I tempi cambiano e così i nostri feticci: se prima erano pietre, ora sono capi di abbigliamento. C’è chi si affida ad un paio di scarpe, chi ad una maglietta, chi spera che una sciarpa condizioni in modo positivo gli eventi..Non importa se siano capi e calzature firmate o costose: anche quella t-shirt acquistata in un mercatino a pochi soldi può andare bene. Quello che conta, per prima cosa, è che in passato la loro presenza ci abbia portato fortuna. Solitamente, poi, sono tra gli indumenti che preferiamo e che conserviamo gelosamente da anni (nonostante, magari, siano in uno stato di decomposizione avanzata). Ultima e fondamentale condizione: che siano ben a contatto con la nostra pelle, per donarci la sensazione che il loro potere benefico possa evaporare dal tessuto e penetrare magicamente in ogni centimetro del nostro corpo.
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