Più magre, più grasse, più alte, più bianche, bon ton o street. Se dovessimo seguire i titoli delle riviste di moda di ogni mese, dovremmo fare come degli yoyo e cambiare il nostro look almeno una volta a settimana. Ogni volta un nuovo ideale di perfezione e bellezza entra nella nostra ottica, e sicuramente non è facile stare al passo di una moda cosi sfaccettata e di stereotipi che si formano cosi velocemente.
Tuttavia avere delle icone è una “maledizione” che ci perseguita da sempre. Dal cinema alla televisione, sono infiniti i modelli che hanno segnato intere epoche e hanno lanciato indimenticabili e perpetue mode.
Ma è anche vero che con gli anni è cambiato l’ideale di bellezza femminile, e spesso, tra chi rimane in corsa e chi invece perde colpi, non è facile adeguarsi ai canoni estetici che sembrano aspettarci al varco per dirci se siamo in o out.
È divertente osservare l’evoluzione del corpo femminile negli anni, i cambiamenti avvenuti nella moda o le acconciature che hanno segnato intere carriere diventando quasi dei passe-partout, passando in rassegna tutte quelle icone che hanno segnato un’epoca. Questo per vedere come nonostante i decenni, l’unica cosa che non è cambiata è la nostra ossessione di raggiungere prestabiliti canoni e modelli di riferimento, e come su questo piccolo ma pesante elemento, si fondi spesso l’intero mondo “commerciale” della moda.
Come dimenticare le sinuose curve delle dive degli anni 50 come Sophia Loren, Gina Lollobrigida, Brigitte Bardot o Elizabeth Taylor, ||tutte donne che attraverso i loro corpi trasmettevano un’armonia anche interiore a chi le ammirava, un simbolo di bellezza, benessere ma soprattutto femminilità.
Con gli anni si è passati poi a prendere questo modello, e assottigliarlo sempre di più, fino a passare oggi ad avere come icone giovani ragazze poco più spesse di un gambo di sedano, che al posto della grazia trasmettono solo tanta ossessione verso la propria fisicità.
Ma le icone hanno tanto potere quanto vogliamo dargliene noi. In fondo sono li come sempre a svolgere la loro vita e professione mostrandosi in tutta la loro bellezza, condivisa o meno, che noi prendiamo come modello cui ispirarci.
Una società in continuo cambiamento, che ci bombarda d’immagini fino a farci distorcere la nostra reale visione di quello che è la bellezza esteriore, ma che resta comunque qualcosa di soggettivo dalla quale non riusciamo a sottrarci.
E dopo tanti modelli presi in considerazione, si arriva a domandarsi qual è la vera icona di oggi, se sono meglio le icone attuali o quelle del passato.
Insomma alla fine l’intero mondo dell’estetica è un enorme gioco di ruolo, in cui ognuno è libero di ispirarsi a chi più ritiene all’altezza delle proprie aspirazioni, speriamo solo che ci vada sempre bene e che tra qualche anno le muse del futuro non siano rappresentate da enormi protesi di plastica e silicone, simbolo di nostalgia di una formosità e benessere ormai perduto, su grissini pelle ossa, che denotano uno smarrimento interiore di quelli che sono i veri canoni estetici.
Rincorrere la perfezione. Si, ma a quale costo?