La modernità detta le sue regole e la donna deve e vuole essere sempre più femminile ed impeccabile.
Nella ricerca di questa perfezione assoluta che non ammette grinze nè difetti di fabbrica, la metamorfosi si costruisce passando dall’armonia delle forme alla conservazione di sè.
Per essere perfette bisogna fermare il tempo avvolgendosi in un bozzolo di plastica, la vetrina per esporsi al mondo e al giudizio proprio e degli altri.
Ed ecco allora, guardatemi: sono una bambola da scartare, una bambola da conservare, impacchettata come nuova, sottovuoto.
E nel cammino verso la perfezione e l’esposizione di sè, la deificazione modifica il volto, che pian piano si copre di una maschera di porcellana.
La bambola di porcellana resta intatta finchè è protetta dal bozzolo plastificato, ma al di fuori rivela tutta la sua fragilità, resa simbolicamente dalle cicatrici, crepe dolorose nel suo involucro immortale.
Gaia Useli
photographer // simone santinelli
stylist // francesca zuco
make up // alice frezzotti
hair // filippo costantino & massimo formiconi @ vertigine
model // valentina giacchi @ zoe models management
assistant photographer // matteo mongelli