Qualsiasi cosa in natura ha un inzio. Ha un inizio, si sviluppa e poi muore. Ecco, per la musica come la intendiamo noi oggi, gli anni ’50 sono stati l’inizio, le fondamenta, la nuova era, il Big Bang delle 7 note. Non che prima degli anni ’50 non si facesse musica, anzi, ma quel periodo ha segnato quella svolta, quella innovazione, che la gente ricorderà per sempre.
Prima di allora, se avessimo parlato di musica, avremmo pensato al blues nato dai canti degli afroamericani nelle pianatagioni dell’America meridionale; avremmo pensato al jazz, nato sempre nelle comunità afroamericane per via del mescolarsi di tradizione musicali africane ed europee. Ma in quegli anni si è dato via a qualcosa di diverso, di non soltanto musicale, un qualcosa che coinvolse la gente a livello culturale: la nascita del Rock’N’Roll. Per capire l’aria che si respirava in questo periodo cito un grande artista di questa nuova corrente, Chuck Berry:
“Salve, salve rock ‘n’ roll
Liberami dai giorni vecchi
Lunga vita, rock ‘n’ roll
Il ritmo dei tamburi, forte e coraggioso
Rock, rock, rock ‘n’ roll
I sentimenti sono lì, corpo e anima”
E’ questo quello che fa’ principalmente il Rock’n’Roll, dà una scossa a tutti, senti le nuove canzoni con uno spirito diverso anche se effettivamente dal vecchio rhythm & blues eredita quasi tutto. Tanto che a quell’epoca cè chi diceva che il Rock’N’Roll era un nome diverso per chiamare appunto il rhythm & blues.
La cosa più curiosa stà nelle origini del nome; nei canti Gospel nel Sud degli USA si usava una parola, Rocking, che andava ad inidicare qualcosa di simile ad un’estasi mistica. Alcuni musicisti blues la iniziarono ad usare sia nei titoli che nei testi , come ad esempio Roy Brown che intitolò nel 1947 una sua canzone “Good Rocking Tonight” in cui anche se di primo impatto sembrava che la parola fosse accostata al ballo, non era affatto difficile leggere dei chiari riferimenti al sesso. Doppi sensi da Bluesman, si pensava allora. Ma piano piano iniziarono ad usarla spesso questa nuova espressione, tanto che Bill Moore intitolò una canzone proprio “Rock’N’Roll”.||
Il problema è che i pezzi erano passati solamente da radio ascoltate esclusivamente da afroamericani, e quindi ancora un fenomeno di nicchia. Ma fù nel 1951 che Alan Freed, dj di una radio di Cleveland, intitolò un suo programma musicale : The Moon Dog House Rock ‘n Roll Party. E’ da qui che si iniziò a sviluppare l’espressione Rock’N’Roll. Il termine, con le sue allusioni al ballo, al sesso e al suono della musica, entrò nel linguaggio comune non solo delle comunità Afro.
Ma le innovazioni a livello musicale sono state moltissime in questi anni.
Pensate alla chitarra, che in questo periodo diventò lo strumento principale, subì dei sostanziali cambiamenti. Cambiamenti dovuti a due persone in particolare : Leo Fender e Lester William Polfuss meglio conosciuto come “Les Paul”. Loro due inventano i “ferri del mestieri” che da allora ad oggi, sono due delle chitarre più importanti della musica rock. Les Paul nel 1952 termina il progetto che determina la Gibson Les Paul e Leo Fender nel 1953 inizia a commercializzare una delle prime Fender Stratocaster, evoluzione della Telecaster, suo primo progetto.
Questo sono le basi su cui si è fondato un movimento che ancora oggi appassiona tantissima gente e da cui sono partiti poi tante altre forme musicali e culturali.
Una delle frasi più famose e che potrebbe racchiudere l’importanza che il rock’n’roll suscita e sucitava, è una frase di Sam Philips, produttore discografico molto attento a questi nuovi movimenti che disse: “Se trovassi un bianco capace di cantare con l’anima di un nero, potrei diventare milionario”. Trovò Elvis Presley.
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