C’è un artista, in America, che usa come pennello un bastone e come tela la sabbia. Fa da cornice alle sue opere una natura dirompente e selvaggia, di un verde profumato di pini marittimi in contrasto con lo spento beige dei granelli.
Questo artista californiano, Jim Denevan, plasma la natura per ottenere capolavori, e subito dopo, aspettare che il mare, il vento o le intemperie, li portino via con se senza nemmeno lasciare un impalpabile ricordo della loro vecchia presenza.
E’ un’arte quasi istantanea, che lascia una traccia fugace solamente negli scatti, che lo stesso artista, realizza subito dopo la creazione dei sorprendenti disegni geometrici tracciati sulla sabbia. Un’idea fuori dall’ordinario, un’abilità e una passione assolutamente inusuali hanno permesso a Denevan di inventare una sua personale tecnica che continua ad affascinare e stupire tutto il mondo. E’ dall’alto che si può godere al meglio della grandiosità delle sue creazioni; se colti di sorpresa, esse potrebbero sembrarci come un’incredibile intrusione nei paesaggi incontaminati e deserti che lo stesso artista sceglie. Sono opere enormi, che possono coprire anche trenta miglia di spiaggia, ma realizzate con una maniacale attenzione ad ogni centimetro, per donarci un effetto scenico impareggiabile. E se quella natura selvaggia e caotica sembra rifiutare un’arte così geometrica e razionalmente progettata e strutturata (e ne dà prova distruggendola quasi immediatamente), noi non possiamo fare a meno di continuare ad osservare rapiti, gli scatti che la raffigurano. Sono fotografie che portano il ricordo di un’impresa: quella di essere riuscito a creare da granelli di sabbia, così standardizzati e banalmente simili tra loro, un qualcosa di preziosamente ineguagliabile.