Sono queste le parole d’ordine della principale tendenza dell’autunno inverno 2011/12, che trasforma il corpo in un mezzo su cui posare le più svariate texture, forme, colori e stili differenti, per un mix & match, in cui prevale solo la personale fantasia di creare abbinamenti.
Mescolare, unire, ma soprattutto sovrapporre quanti più capi possibili, per un risultato finale, che se all’apparenza sembra privo di logica, da vicino si mostra accattivante e pieno di energia.
E anche i designer, chi più chi meno, si sono mostrati entusiasti e coraggiosi di mettere in discussione il proprio buon gusto, proponendo outfit stratificati nelle più svariate fantasie e forme, come per sottolineare un forte desiderio di una rinnovata pomposità, quasi esagerata. Insomma…. alla faccia di chi si accontenta di una semplice coperta!
Ecco riemergere prepotentemente dal passato lo stile Grunge sulle passerelle di Chanel, Missoni , Gary Graham e Paul Smith.
Ciascuno con il suo stile inconfondibile, ha voluto proporre una femminilità quasi trasandata, in cui l’unica scelta possibile sembra essere quella di sovrapporre a jeans strappati, eleganti giacche o abbinare delicati ma stropicciati vestitini, ad anfibi da motociclista e romantici pullover.
Christian Dior invece sembra voler nascondere il corpo femminile, fatta eccezione per il solo volto, e decide di farlo avvolgendolo in infiniti strati di tessuti differenti e di tonalità calde, utilizzando ogni tipo d’indumento per rivestire una femminilità celata, che spicca solo per le forme degli abiti.
Come non prendere in considerazione poi l’eccentrica creatività di Vivienne Westwood, che manda in passerella una vera e propria guerriera con tanto di elmetto e trucco pre-battaglia. Di certo però, non passerebbero inosservate al nemico con tutti quei colori e fantasie mescolati i su abiti dai volumi generosi e sovrapposti.
Dalle nuance più accese alle forme più bizzarre pur di far vedere tanto quello che c’è sopra, quanto quello che sta sotto.
Ci sono poi anche quelli che, come Victor&Rolf o Johji Jamamoto, non tradiscono la loro passione per il nero e le geometrie, puntando proprio su quest’ultime per riuscire a rivestire la loro donna con più strati possibili.
Insomma un po’ tutti con la sindrome di non fare mai abbastanza, hanno realizzato collezioni ricche di pezzi differenti tra loro ma con lo scopo di metterli tutti assieme.
Questa stagione dunque, non sembra essere contemplata la fatidica scelta tra un capo ed un altro, l’unica possibilità di tendenza, sarà quella di aprire il proprio armadio e mettersi quanta più roba possibile senza badare a forme o colori, in poche parole, come al check in quando i bagagli pesano troppo e siamo costretti a metterci tutto addosso, solo che in quel caso è un esigenza…in questa stagione invece, sembreremo più che altro spaventati dall’eventualità di perderci qualche pezzo per strada..evviva l’esagerazione.
[ph George Eastman House]